Dos Mares è un progetto di lavoro.
Dos Mares è una scommessa per un nuovo linguaggio editoriale.
È il viaggio di uno scrittore e di un fotografo in un mondo nuovo, quello della FotoGraphic Novel.
Caratteristiche del progetto.
Le tematiche della storia sono quelle della letteratura classica di viaggio e d’avventura nello stile di Conrad, Stevenson, Pratt, Poe.
Il linguaggio quello secco e tagliente sulle linee dei romanzi di stile “hardboiled” e “noir”.
Il mezzo fotografico, trasformato, decomposto e virato in un “quasi-disegno”, pur mantenendo una solida base di partenza della vera Fotografia, vuole sottolineare ed esprimere le potenzialità di una nuova ricerca espressiva grafica.
Radici e ali
Il progetto ha radici che provengono dalle classiche storie d’avventura, ma le ali sono orientate verso le potenzialità di trasformazione ed elaborazione delle immagini e del linguaggio caratteristici delle moderne tecnologie digitali.

Dos Mares
Il “Dos Mares” è un luogo immaginario.
Un punto di partenza e d’incontro. È una Bodega, una specie di taverna, si trova da qualche parte a Tarifa, in Spagna, nel punto dove si mescolano le acque dell’Atlantico con quelle del Mediterraneo, ma dove si ritrovano anche uomini che arrivano fin qui in cerca di una fuga, di un finale o di un’ultima occasione. Questi uomini vengono dall’Europa, dall’Africa o dall’altra parte dell’Oceano.
Blake è uno di loro. Un comandante alla deriva, un uomo che aveva perso tutto. E non sarebbe stato capace di ritrovare niente.
“Mi chiamo Blake, comando una nave senza bandiera. Non ci sono mete nè obiettivi da raggiungere. Non ci sono ingaggi né spiegazioni da dare. Io navigo sul bordo.”
Quando tutto sembrava ormai finito, un vecchio amico, prima di venire arrestato, gli propone il comando della sua nave.
Non c’è un ingaggio, una meta o un compito da svolgere, Blake deve solo partire, sfuggire da Tarifa, portare lontano quella barca, salvare lo “Snark”, l’unica cosa che conta per quell’uomo.
Blake mette insieme uno strano equipaggio e parte per un Viaggio attraverso il Mediterraneo, il Canale di Suez e il Sud fino alle acque al largo del Puntland la base operativa dei pirati somali più pericolosi. Qui, stranamente, il loro capo li stava aspettando.
All’inizio sembrava tutto tranquillo. Blake e i suoi uomini dovevano soltanto viaggiare per salvare una nave, in realtà quella nave diventa progressivamente il punto di raccolta e d’innesco di energie per una misteriosa avventura attraverso le “linee d’ombra”, gli oscuri percorsi e gli incontri degli uomini che fanno parte di quell’equipaggio.
La nave è il centro di tutto perché è l’inizio del vero Viaggio.

Saro’ tra i primi a seguire la rotta. In bocca al lupo!
intanto cercherò la nave…ma alla fine il viaggio partirà comunque