La promessa

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Un uomo entra in un bar.
“L’insolito, per favore”.
Il cameriere gli porge un pezzo di carta. C’è qualcosa di avvolto là dentro.
Un fossile.
Una pietra con la vita dentro.

Aspettava soltanto d’essere guardata, risvegliata.
L’uomo decide di seguire quella pista, anche se sarà difficile arrivare là dentro.
Quella vita ha troppa voglia di uscire, tornare, viaggiare.
Darrell Standing è il protagonista de “Il vagabondo delle stelle” di Jack London.
Darrell è chiuso in prigione per una colpa che non ha commesso.
È seppellito là dentro e non c’è alcun modo di scappare.
Un altro detenuto, Ed Morrell gli insegna una tecnica di concentrazione, di distacco dall’apparenza, la piccola morte, il suo corpo muore e lui riesce ad uscire e a vagare nello spazio, ma anche nel tempo, senza limiti.
Diventa uno star rover, appunto, un vagabondo delle stelle.
Questa è la mia promessa.
Proverò a cercare la vita
in quella pietra
che quell’uomo
in quel bar
mi ha dato.
La vita sarà un viaggio, fra le stelle.
Ma quelle stelle non saranno solo luci lontane, brillanti e splendenti nella notte più pura, saranno anche lacrime e lampi o gocce di pioggia ghiacciata nel buio di palpebre gonfie di dolore.
Perché lassù ci sono le stelle, ma quaggiù ci sono pietre taglienti o troppo pesanti da spostare.
Ci saranno sogni che profumano di mare, palme e vele bagnate, ma anche incubi che spaccano le ossa e cuori stanchi che non riescono più a pulsare.
Ci saranno orizzonti blu, ma anche relitti arrugginiti su spiagge ingombre di bottiglie e sogni spezzati.
A volte non c’è più tempo per sognare, navigare, immaginare…
Forse oggi Corto Maltese sceglierebbe un altro modo, camminare, per vedere in faccia ogni cosa.
“La morte è la curva della strada, morire è solo non essere visti…” dice Pessoa.
Io voglio vedere.
Promesso.

2 Comments


  • …”A volte non c’è più tempo per sognare, navigare, immaginare…”…, o sembra che non ce ne sia più la forza. Allora tocca ricominciare a camminare, piano, vedendo meglio in faccia ogni cosa. Anche se qualche volta quello che vedi è diverso da quello che ti immaginavi o ti aspettavi. Vedere, per non ricadere vittima, o meglio, preda, di illusioni. Di illusioni autoinferte, come tagli di lametta che sfregiano la pelle. Ricominciare a vedere. E a essere visti.
    Another kind of blue.

    Rispondi

    • non c’è pietra abbastanza dura da bloccare che ha voglia di far vivere quella vita
      promesso

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