Black Pearl
Black Pearl
è la mia nave, la mia casa, tutto quello che porto dentro, poca roba, schegge di ricordi, odori, cicatrici e qualche sogno.
Ci sono gli uomini dell’equipaggio, li ho raccolti in fondo al pozzo, al Dos Mares, laggiù a Tarifa, davanti all’Africa.
Lascio un posto per chi troverò lungo la rotta e per chi si affaccerà nei miei incubi sudati.
Lascio spazio alle sorprese che arrivano dal niente, come dentro a un temporale.
Annuso l’aria per andare avanti in qualche modo, fino a quando ce la faccio.
Sugli scaffali ci sono libri, bussole e binocoli per cercare il cambiamento,
giorno e notte,
vento fresco e piatta fradicia,
poi ci sono le altre cose, le più belle, quelle che arrivano col blu.
Questa nave non punta i porti e la rotta cambia senza vento.
A bordo c’è un cartografo che possiede mappe antiche e conosce isole inesistenti,
un naturalista che racconta piante e animali leggendari se la notte è troppo buia,
poi c’è un cuoco che maneggia spezie, succhi e profumi prodigiosi,
un pazzo che riesce a rovistare nel futuro, e la scorta del mio rum per dimenticare tutto il resto.
Il passeggero più importante è l’imprevisto,
lo nascondo in mezzo a cime e vele, ma lui esce quando vuole, non avvisa,
sa che sono sempre pronto.
Jack Blake,
il Comandante della Black Pearl
Tutte le elaborazioni fotografiche sono di Marco D’Anna.
Il progetto nasce come idea di una futura Fotographic Novel.
Marco Steiner