Itinerari alla Corto: miraggi di memoria

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Itinerari alla Corto: miraggi di memoria

Con Marco D’Anna abbiamo da sempre cercato di realizzare quest’idea e finalmente è arrivato lo sponsor giusto, Cornèrcard, per un semplicissimo motivo: la libertà completa nel realizzare e ideare i nostri “Itinerari alla Corto”.
La vera novità di questo progetto di «itinerari» consisterà nel fatto che nel corso di ogni viaggio realizzeremo un racconto in compagnia di Corto perché c’è un mondo bellissimo che si può ricercare o inventare partendo dalle storie del marinaio di Pratt. Marco D’Anna con le sue fotografie ed io con le mie parole cercheremo di raccontare un percorso attraverso suggestioni, sapori, atmosfere, emozioni.

Hong Kong 14 marzo 1920

miraggi di memoria - photo by Marco d'AnnaFin dal primo mattino, la giornata iniziò in maniera strana, il sole cominciò a indorare il mare, le isole, gli alberi e le residenze che si arrampicavano sulle pendici di Victoria Peak, poi la luce diventò sempre più intensa, vibrava, i riflessi rimbalzavano sull’acqua, abbagliavano. Il mare schizzava faville incandescenti.
Corto Maltese era miracolosamente scampato a un disastro ferroviario. Un attentato, un incidente, la dinamica non era ancora chiara, di sicuro c’era stata una violenta esplosione sulla linea ferroviaria Transmanciuriana e un treno militare s’era inabissato in un lago ghiacciato al confine con la Mongolia.
Il ponte s’era sbriciolato in mille pezzi e il rimbombo aveva squassato a lungo la valle delle tre frontiere, le masse di ferro affondarono spezzando enormi, immobili, lastre di ghiaccio, poi la neve continuando a cadere ricoprì tutto con la sua massa morbida e tornò la calma, il silenzio. Solo gli spezzoni neri del ponte intaccavano il bianco completo. Corto era su quel treno e dopo il gran salto si risvegliò in un altro candido ambiente, l’ospedale militare giapponese di Harbin.
Era successo un mese prima, per fortuna da quelle parti c’era un suo amico, un aviatore americano, il maggiore Jack Tippit, l’aveva aiutato a tornare in aereo nella pace della sua casa di Hong Kong. La convalescenza era finita da poco e in quella giornata splendente ogni cosa sembrava lontana, i ricordi vagavano confusi, avvolti da un velo di neve e oblio, si trasformavano in visioni indistinte, la realtà mescolava gli abbagli che scaturivano dagli occhi con quelli che venivano del mare.
Corto aveva lasciato Venezia per tornare nella sua casa di Hong Kong, l’atmosfera della laguna lo stava impigrendo, invece s’era ritrovato coinvolto in una caccia al tesoro pazza e sanguinaria che l’aveva sbattuto dal Mar Giallo alle immense distese siberiane. La guerra in Europa era finita da poco e in Asia continuavano le ripercussioni del grande cambiamento, la rivoluzione russa aveva infiammato l’oriente e le armate bianche del generale Kolc k cercavano di mettere in salvo l’immenso tesoro degli zar dal fuoco rosso. Avevano un’unica possibilità: fuggire caricando i loro pesanti treni blindati, andare lontano, ma lungo le immense distanze che separavano Mosca dalle steppe siberiane e dai deserti mongoli non c’erano solo le truppe dei rivoluzionari bolscevichi a cercare quell’oro, c’erano decine di eserciti che venivano da ogni regione del mondo, i signori della guerra locali e le sette segrete cinesi. Dopo intrighi, inseguimenti e fughe disperate sembrava che tutto fosse finito sul fondo di quel lago ghiacciato, ma nessuno sapeva la verità e i sospetti rimbalzavano ovunque, il treno era rimasto infilzato fra i cristalli di ghiaccio, però l’oro era sparito.

Continua a leggere il racconto “Miraggi di memoria”:

3 Comments


  • “Siamo tutti nati nel fango, ma alcuni di noi guardano alle stelle.” Oscar Wilde

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    • È bello guardare le stelle, di pensa ai futuro, si sente il passato e si vive il presente. Il silenzio si riempie di musica e non servono le parole…


  • Incantato!

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